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Verniciatura del legno di recupero: i nostri consigli tecnici per una verniciatura fai da te.
Sei appassionato di fai da te e vorresti cimentarti nella verniciatura del legno?
Questo è l’articolo che fa per te: parleremo infatti delle varie tipologie di vernici, le loro caratteristiche e le tecniche per applicarle.
Spiegheremo in particolar modo come verniciare il legno vecchio recuperato, di cui abbiamo già parlato nell’articolo “Il legno di recupero nella realizzazione dei mobili“.
A cosa serve la vernice?
La vernice viene utilizzata sul legno vecchio di recupero per rifinirlo e proteggerlo, ovvero per conservarne le caratteristiche e la naturale bellezza nel tempo.
La vernice forma infatti una pellicola che ha la doppia funzione di proteggere e rifinire il legno. Questa pellicola inoltre conferisce impermeabilità e resistenza ad agenti esterni, nonché una maggiore facilità di pulizia.
Una premessa: prepararsi a verniciare.
Innanzitutto, quando ci si attinge a verniciare, è buona norma utilizzare una mascherina ed un paio di guanti.
La mascherina è fondamentale per proteggere le vie respiratorie dalle polveri e dalle sostanze tossiche che può contenere la vernice.
I guanti proteggono le mani da eventuali reazioni che la pelle delle mani potrebbe avere a contatto con la vernice.
Tipologie di vernici e caratteristiche
In base alla loro composizione, esistono varie tipologie di vernici adatte per il legno e altrettante tecniche di verniciatura del legno.
In particolare, noi andremo ad analizzare:
– Trattamento con olio e cera;
– Vernici ad acqua (trasparenti o colorate);
– Vernici bicomponenti poliuretaniche (trasparenti o colorate).
Trattamento con olio e cera
Questi primi due tipi di verniciatura del legno sono naturali e si definiscono “ingrassatori” del legno, poiché caratterizzati da un forte potere penetrante e aumentano la resistenza del legno.
Hanno inoltre elevate proprietà decorative: ravvivano e mettono in risalto la naturale venatura del legno, dando un effetto unico ad esso.
Per quanto riguarda l’olio, si applica sul legno attraverso pennellate intrecciate, verso destra e verso sinistra, per dare omogeneità alla verniciatura.
Più olio verrà passato, più verrà impregnato dal legno, finché non ce la farà più ad assorbirlo.
L’effetto finale è lucido ed il legno risulterà leggermente scurito.
La cera invece può essere utilizzata allo stato solido oppure liquido.
Allo stato solido, si applica attraverso l’uso di uno straccio, che viene imbevuto di cera e passato sul legno attraverso un’azione di strofinatura.
La cera liquida, invece, viene versata sul legno e “tirata” con un pennello.
Si rifinisce poi passando sopra con lo straccio, per far sì che le nervature del legno prendano forma.
In base al tipo di cera, otterremo una macchiatura più o meno scura.
Quando la temperatura esterna è bassa, il consiglio è di asciugare la cera con un phon. Esistono phon professionali per il legno, ma si possono utilizzare anche i classici phon che abbiamo nelle nostre case. Scaldando la parte cerosa, questa viene assorbita del legno. Il prodotto penetra nel legno e conferisce l’effetto di vecchio e naturale.
Nei periodi primaverili ed estivi, possiamo invece lasciar asciugare la vernice all’aria aperta.
Vernici ad acqua, trasparenti o colorate
Le vernici ad acqua si chiamano così poiché sono prodotti idrosolubili il cui solvente è costituito in maggioranza da acqua.
Sono inodori e non tossiche, e possono essere trasparenti o colorate.
La vernice ad acqua trasparente si utilizza per dare al legno una finitura trasparente per un effetto naturale e si applica con un pennello.
Il risultato finale, infatti, lascia il prodotto senza colorazione e non andrà a modificare la finitura naturale del legno.
La vernice trasparente ad acqua fa sì che il legno conservi nel tempo la propria naturale brillantezza, proteggendolo dagli agenti esterni, anche climatici.
Anche le vernici ad acqua colorate sono costituite in maggioranza da acqua, quindi le esalazioni prodotte saranno minori.
Le vernici colorate ad acqua assicurano una buona elasticità, brillantezza e durata sul legno.
Come possiamo sbizzarrirci con queste vernici?
Possiamo dare al legno di recupero un effetto invecchiatura: basterà passare un strato di vernice ad acqua colorata e raschiarne via un po’, delicatamente, con la carta vetrata.
Passando infine sopra un trasparente, otterremo un effetto invecchiato e rovinato.
Possiamo inoltre passare due strati di vernice di colori diversi, uno sopra l’altro, ed iniziare a scartare l’ultimo strato per ottenere un effetto doppia colorazione.
Vernici bicomponenti poliuretaniche, trasparenti o colorate
Le vernici bicomponenti si chiamano così poiché ottenute mescolando insieme due prodotti, una soluzione di resine ed un catalizzatore, e le proporzioni in cui questi vengono mescolati sono di due parti di vernice per ogni parte di catalizzatore.
La finitura data da questo tipo di vernice presenta una maggiore resistenza chimica all’abrasione e una maggiore durezza superficiale.
Queste vernici sono meno “sane” rispetto alle vernici ad acqua durante il momento dell’asciugatura, poiché in questa fase producono esalazioni tossiche. Quando la vernice sarà asciutta, questa non produrrà alcun tipo di esalazione, esattamente come gli altri tipi di vernice.
Poiché si tratta di vernici sintetiche, queste sono molto resistenti agli acidi ed alcali e agli agenti chimici in generale.
Cosa non fare?
Per ottenere un risultato ottimale, è importante sapere che non bisogna mai mescolare tra loro queste varie tipologie di vernici.
Il prodotto dovrà essere finito con la base con cui siamo partiti a verniciarlo, altrimenti l’applicazione della vernice non avrà effetto.
Per fare una doppia verniciatura, entrambe le verniciature devono essere o all’acqua, o bicomponenti, altrimenti non legheranno né tra di loro, né con il legno.
Applicazioni pratiche
Ecco infine il video in cui Andrea Lapi spiega come trattare il legno vecchio e applica i vari tipi di verniciatura che abbiamo visto.